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Crisi della sovranità, degerarchizzazione delle fonti normative, settorializzazione e specificazione di codici informali, travolgono le frontiere su cui si e tradizionalmente assestata la scienza del diritto e fanno scivolare nell'indistinzione la differenza tra pubblico e privato, tra fatti e norme, tra società civile e Stato, espropriando contemporaneamente quest'ultimo del monopolio della produzione del diritto. È questo il dato dal quale partono i saggi raccolti in questo volume. Ciò che essi pongono a tema non e soltanto il senso delle trasformazioni che investono la produzione giuridica contemporanea, ma il modo attraverso il quale il diritto può essere pensato come una delle chiavi di volta di una nuova istituzionalità. Al centro del libro un dialogo tra Antonio Negri e Gunther Teubner: una discussione che esplicita una serie di nodi teorici di "Impero", "Moltitudine" e "Comune". E poi una serie di contributi di giuristi e studiosi del diritto che pongono a tema potenzialità e limiti del "costituzionalismo societale" e senza Stato di Teubner, discutono la nozione di "comune" e verificano sul terreno la tenuta dei concetti fondamentali del diritto: stato, proprietà, governo, rappresentanza, pubblico/privato, amministrazione, costituzione.